L’importanza strategica del test automation nel moderno sviluppo software
Per una software factory, realizzare prodotti digitali e software di massima qualità è oggi un imperativo, ma le sfide da affrontare sono molte. Le funzionalità richieste aumentano in modo esponenziale e con queste lo sforzo richiesto al team di sviluppo per soddisfare appieno le esigenze e le aspettative degli utenti e garantire parallelamente ai clienti tempi di rilascio rapidi e costi di sviluppo contenuti. Dal punto di vista del software, il risultato è una crescente complessità del codice che necessita quindi di essere sottoposto a costanti test di qualità per evidenziare e risolvere in tempi brevi eventuali errori e difetti che potrebbero minare il successo del prodotto digitale finito – oltre che la reputazione aziendale – e costringere a ulteriori tardive rilavorazioni che farebbero lievitare i costi. Tutto questo spiega quindi il successo dei progetti di software test automation che da tempo sono diventati sempre più centrali nei processi di Quality Assurance del software. Grazie al test automation, infatti, il reparto QA può automatizzare i test ed eseguirne così rapidamente una vasta gamma senza dover dedicare tempo ed energie all’esecuzione di una molteplicità di test manuali. Si tratta di un approccio automatizzato al testing funzionale anche alla diffusione delle pratiche di continuous testing nel contesto del modello DevOps, dove l’integrazione e la distribuzione continue rendono necessario un flusso costante di test accurati che non si trasformino però in un fastidioso collo di bottiglia.
Insomma, grazie al software test automation, le aziende possono superare le sfide legate alla complessità crescente del codice e alle tempistiche di consegna, assicurando prodotti e applicazioni digitali di alta qualità e riducendo il rischio di difetti e bug che comporterebbero l’insorgere di costi aggiuntivi e ritardi nel ciclo di sviluppo software.
Cos’è il software test automation
Nel processo di sviluppo software, la fase di testing riveste un ruolo importantissimo aiutando le software house a garantire che il prodotto digitale rispetti appieno i requisiti di sistema stabiliti durante la fase di progettazione. Con il testing, in breve, si possono da un lato individuare eventuali malfunzionamenti, e dall’altro evidenziare eventuali discrepanze tra quanto richiesto e quanto realizzato, il tutto verificando al contempo l’aderenza alle linee guida di settore e alle normative vigenti.
Il testing manuale richiede la presenza di un tester il cui compito è quello di definire, scrivere ed eseguire manualmente i test case. Poiché questo è generalmente un processo laborioso e soggetto a errori, l’automazione del testing si propone di utilizzare metodologie, tecnologie e strumenti appositamente progettati per ridurre al minimo l’intervento umano e garantire una maggior copertura del testing. Lo scopo del software test automation, in un certo senso, è quella di accelerare le operazioni di collaudo e di verifica ottimizzando complessivamente i processi di testing attraverso l’introduzione di script programmati per eseguire automaticamente i test.
Ma quindi, che cos’è il test automation? Semplificando al massimo, possiamo descrivere il test automation come quell’insieme di tecniche e tecnologie che permettono di automatizzare l’attività di testing parzialmente o completamente. Questo implica l’esame e la convalida automatica di un prodotto software per garantire che soddisfi gli standard di qualità definiti per lo stile del codice, la funzionalità e l’esperienza utente.
La piramide dei test
Le pratiche di test comprendono diverse fasi ognuna delle quali ha il suo ruolo nel garantire la qualità del software:
- Test unitari: convalidano singole unità di codice per verificare che il funzionamento sia quello previsto;
- Test di integrazione: assicurano che diverse parti di codice possano interagire senza problemi;
- Test end-to-end: verificano che l’applicazione soddisfi le aspettative dell’utente;
- Test esplorativi: permettono di comprendere al meglio come funziona un software esistente aiutando così i dev a prendere confidenza con il prodotto.
Immaginando di inserire questi diversi tipi di test all’interno di una piramide, diventa semplice comprendere che man mano che si sale verso il vertice, il numero di test diminuisce ma aumenta sia il costo della loro creazione sia quello della loro esecuzione.
Proprio per questo, a differenza di quanto accadeva in passato, quanto la maggior parte dei testi veniva eseguita manualmente, la tendenza attuale è di accelerare il processo di testing, ridurne i costi e massimizzarne l’efficacia grazie all’automazione e, quindi, al test automation. Oggi, infatti, quasi tutti i test unitari sono completamente automatizzati e questo vale anche per gran parte dei test di integrazione, mentre l’attuale ondata di iniziative di automazione dei test si sta focalizzando sul livello end-to-end della piramide.
I vantaggi dei tool di test automation
Come abbiamo visto, l’adozione del test automation si rivela fondamentale nell’ambito dello sviluppo software moderno, dove l’analisi di prodotti complessi richiede tempi rapidi. Grazie ai tool di test automation, i tester del reparto QA non solo ottimizzano il proprio lavoro, rendendolo più agile e veloce, ma riducono anche drasticamente il rischio di errori.
Con la diffusione delle pratiche DevOps all’interno delle organizzazioni, l’automazione dei test è diventata ancor più cruciale per sfruttare appieno i vantaggi di DevOps, quali la velocità di compilazione, test e rilascio del software, e il miglioramento della collaborazione tra team. Il modello DevOps, infatti, mira ad automatizzare il ciclo di sviluppo e distribuzione del codice attraverso pratiche come la continuous integration e continuous deployment (CI/CD), con l’obiettivo di costruire pipeline integrate e automatizzate per la creazione, distribuzione e implementazione del software. Il test automation, all’interno della pipeline del DevOps, si trasforma insomma in continuous testing, in cui il codice è testato ad ogni fase del processo di distribuzione continua attraverso un feedback costante e iterativo. Un esempio tangibile di questo approccio è il test unitario automatizzato che verifica immediatamente le modifiche apportate al codice e ne conferma il corretto funzionamento. In caso di errore, il codice viene rifiutato, mentre in caso di successo, avanza nel processo di deployment.
I team di controllo della qualità devono quindi garantire che i casi di test siano automatizzati e coprano quasi il 100% del codice, permettendo di individuare e risolvere tempestivamente eventuali problemi di rilascio.
Scendendo nel dettaglio, possiamo affermare che il test automation aiuta a:
- Risparmiare tempo e risorse.
- Migliorare la precisione e la copertura dei test aumentando l’efficacia nell’individuazione di bug e difetti del codice.
- Riutilizzare script di automazione dei test in modo coerente e uniforme, semplificando e velocizzando il lavoro del reparto QA.
- Aumentare la soddisfazione dei clienti, offrendo rapide risposte ai loro feedback e garantendo un’esperienza utente ottimale.
- Garantire la riproducibilità esatta del test, sulla quale basare le assunzioni di qualità.
- Assicurare l’assenza di “regressions” sui test già codificati, ovvero evitare che una modifica provochi un bug su una parte di codice già testata.
Tipologie di test automation e di tool disponibili
Per quanto sia certo che nell’implementazione del continuous testing si fanno necessari un cambio culturale e una trasformazione radicale dei processi, è altrettanto certo che ciò non sarebbe possibile senza l’uso di strumenti di test automation adeguati. Questi strumenti automatizzano una serie di operazioni cruciali, incluse la verifica di singoli componenti (unit testing), il collaudo delle funzionalità (functional testing), i test di regressione (regression testing) e quelli d’integrazione (integration testing).
Esistono numerosi tool di test automation disponibili nel settore del software testing, sia di tipo commerciale che open source. Questi ultimi, sempre più diffusi per i loro benefici in termini di costi e flessibilità, includono una vasta gamma di strumenti.
Uno dei principali framework open source è Selenium, che offre un set di tool e librerie per il testing automatizzato di applicazioni web su diversi browser. Supporta diversi linguaggi di programmazione e include componenti come Selenium IDE per lo sviluppo dei test case e Selenium Grid per l’esecuzione su macchine e piattaforme diverse.
Un altro strumento rilevante è Appium, un framework open source per il testing di app mobili in modalità cross-platform. Con Appium, è possibile scrivere test per diverse piattaforme utilizzando la stessa API, consentendo il riutilizzo del codice tra test case sviluppati per iOS, Android e Windows.
In ambienti DevOps che implementano pratiche di continuous testing, sono disponibili strumenti specifici per automatizzare e facilitare il processo di testing continuo. Jenkins, ad esempio, è un server open source per l’automazione CI/CD che consente di eseguire test suite tramite l’installazione di plugin appositi.
Inoltre, nell’ambito del framework DevOps, esistono strumenti per la gestione automatica della configurazione basati sull’approccio IaC (Infrastructure-as-Code), come Ansible, Chef, Puppet e Terraform. Questi strumenti consentono ai team di QA di configurare e sincronizzare le operazioni di testing su diversi sistemi operativi e ambienti IT, facilitando il deployment delle modifiche e standardizzando le implementazioni dei test tra diversi team di tester e QA.
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