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SDK: cos’è e perché usare un software development kit

La necessità di fornire soluzioni software efficienti e personalizzate ha dato vita a un pilastro fondamentale nello sviluppo applicativo: gli SDK o software development kit. Si tratta, letteralmente, di pacchetti di sviluppo che contengono tutti gli strumenti indispensabili per la creazione di applicazioni per piattaforme specifiche.
Includendo librerie standard, documentazione, codici campione e altre risorse, gli SDK sono progettati per accelerare il processo di sviluppo e aiutare gli sviluppatori a ridurre gli errori. In sostanza, grazie a un development kit, gli sviluppatori possono realizzare app e programmi di diversa natura senza vedersi costretti a riscrivere da zero il codice sorgente. Un aspetto interessante, e non certo secondario, di questi kit di sviluppo è che sono resi disponibili gratuitamente dai produttori stessi. Ma che cos’è di preciso un SDK, quali risorse contiene e, soprattutto, come scegliere il più adatto alle proprie necessità?

Cos’è un software development kit

Un Software Development Kit (SDK) è un insieme di strumenti essenziali fornito generalmente dal produttore di una piattaforma hardware, sistema operativo o linguaggio di programmazione.

Considerato che per creare il codice che viene eseguito su una piattaforma, un sistema operativo o un linguaggio di programmazione specifici sono necessari componenti come debugger, compilatori e librerie, gli SDK riuniscono tutto il necessario allo sviluppo e all’esecuzione del software in un unico contenitore.

L’obiettivo dei software development kit è semplificare il processo di sviluppo, consentendo ai programmatori di creare programmi e applicazioni per diverse piattaforme operative e hardware in modo più agevole, sfruttando vere e proprie suite di strumenti messi a loro disposizione.

Generalmente, i produttori di SDK offrono i propri kit per favorire lo sviluppo di applicazioni e programmi sulla propria piattaforma. Ad esempio, Google e Apple forniscono SDK (rispettivamente Android SDK e iPhone SDK) per semplificare l’implementazione, da parte degli sviluppatori, di elementi grafici nelle interfacce utente e di funzionalità comuni come le notifiche. Allo stesso tempo, gli sviluppatori di videogame possono contare sui software development toolkit messi a disposizione da Microsoft e Sony.

Come vedremo nel corso di questo articolo, gli SDK sono strumenti chiave che facilitano lo sviluppo software, offrendo un ambiente completo per tradurre più velocemente le idee in applicazioni funzionali ed efficaci.

sdk development kit: schermata di programmazione

I vantaggi dell’uso degli SDK

L’utilizzo di un SDK o kit di sviluppo offre numerosi vantaggi nel processo di sviluppo. Il software development kit, infatti, offre agli sviluppatori tutti gli elementi costitutivi necessari alla realizzazione di applicazioni specifiche per una determinata piattaforma, sistema operativo o linguaggio di programmazione. In breve, rappresenta una sorta di “scorciatoia” che semplifica il lavoro dello sviluppatore fornendo librerie e moduli già precompilati ed eliminando così la necessità di riscrivere da zero le righe di codice utile al funzionamento del prodotto al quale sta lavorando. Tutto ciò consente di accelerare notevolmente i tempi di sviluppo e garantire agli sviluppatori la libertà di poter dedicare le proprie energie alla creazione di funzionalità uniche e innovative.

Gli SDK sono diventati strumenti di uso comune in vari settori poiché rendono gli sviluppatori più produttivi, migliorando al contempo la qualità dei prodotti.

In termini di vantaggi specifici durante il processo di sviluppo, gli SDK offrono:

  • Uno sviluppo più efficiente grazie alle librerie e ai componenti predefiniti che possono essere integrati rapidamente nelle applicazioni, senza bisogno di doversi dedicare alla codifica o al debug.
  • Un’implementazione più veloce su diverse piattaforme, supportando la creazione e l’integrazione di applicazioni in modo rapido.
  • Moduli, componenti, pacchetti e strumenti predefiniti per semplificare il lavoro di creazione, test, implementazione di applicazioni software e integrazione con altri sistemi e servizi.
  • Un interessante risparmio sui costi grazie alla riduzione dei tempi e delle risorse necessarie allo sviluppo. Fornendo librerie di componenti e strumenti predefiniti, gli SDK consentono agli sviluppatori di creare rapidamente funzionalità senza la necessità di partire da zero e semplificano anche le attività di manutenzione delle applicazioni.

Come funziona un software development kit

Quando un developer decide di utilizzare un SDK, deve prima installarlo sul proprio computer. Durante questa installazione, l’SDK decomprime tutte le risorse incluse, rendendole immediatamente accessibili.

Ma di quali risorse stiamo parlando nello specifico?

Gli SDK contengono una serie di risorse chiave, fondamentali per guidare lo sviluppatore attraverso il processo di creazione di un’applicazione. Nonostante questi kit possano variare per dimensioni e tecnologie, sono generalmente composti da alcuni strumenti e pacchetti fondamentali. Parliamo di API, debugger, IDE, framework, documentazione di riferimento necessaria all’uso del development kit stesso, licenze d’uso e persino esempi di stringhe e tutorial. Sostanzialmente, per quanto le risorse possano variare, un SDK deve contenere tutto ciò che serve per guidare uno sviluppatore nel corso della programmazione, semplificando e agevolando le varie fasi di sviluppo e permettendo di superare a piè pari la lunga fase di scrittura dell’intero codice sorgente.

Cosa contiene un SDK

Nello specifico, quindi, un sdk contiene generalmente:

  • Librerie di Interfacce di Programmazione delle Applicazioni (API): collezioni di codice scritto in uno specifico linguaggio di programmazione (Java, C#, Python, etc.) che consentono agli sviluppatori di accedere a funzionalità specifiche, applicazioni software o sistemi operativi.
  • Compilatori e interpreti: strumenti che convertono il codice sorgente in un linguaggio di programmazione leggibile da una macchina, il primo generando programmi eseguibili e il secondo eseguendoli.
  • Debugger: tool che scovano e correggono gli errori nel codice software, fornendo accesso in tempo reale ai componenti interni dei programmi software e aiutando gli sviluppatori a individuare e risolvere i problemi durante il processo di sviluppo.
  • Profiler: strumenti che analizzano le prestazioni delle applicazioni, a comprendere l’uso della memoria, i tempi di esecuzione e i percorsi di esecuzione del codice, per individuare le aree del programma in cui potrebbero verificarsi problemi e che richiedono quindi ottimizzazioni.
  • Codici di esempio: frammenti di codice che illustrano l’utilizzo di componenti specifici dell’SDK per aiutare gli sviluppatori a comprendere appieno come implementare concetti o funzionalità specifiche.
  • Strumenti di implementazione: installatori, strumenti di automazione e procedure guidate di implementazione che possono aiutare il team di sviluppo nel corso dell’implementazione delle proprie applicazioni sulla piattaforma di destinazione.
  • Integrated Development Environment (IDE): ambiente di sviluppo integrato che riunisce in sé gli strumenti chiave utilizzati dagli sviluppatori per scrivere, testare e fare il debug del codice. Utile per modificare e personalizzare i vari moduli e pacchetti già disponibili, IDE include generalmente un editor di codice, un compilatore, un debugger, un project manager e un sistema di controllo delle versioni.
software development kit sdk: schermate di pc con codice di programmazione

Gli usi di un SDK

Gli SDK si rivelano strumenti versatili con molteplici applicazioni, ciascuna adattata a specifici ambiti dello sviluppo software.

  • Mobile development: gli SDK agevolano la creazione di app per dispositivi mobili, fornendo strumenti per il debugging, il monitoraggio delle prestazioni e la loro ottimizzazione. Consentono agli sviluppatori di creare elementi UI, accedere ai dati e integrarsi con servizi di terze parti, semplificando anche l’implementazione su diverse piattaforme come iOS e Android.
  • Web development: i software development kit offrono strumenti per la realizzazione del front-end con HTML, CSS e JavaScript, oltre a risorse di back-end come database, linguaggi server-side, framework e API.
  • Cloud computing: i development kit forniscono API e librerie per connettersi a servizi di archiviazione e accesso a risorse di cloud computing come database, analisi o machine learning, permettendo agli sviluppatori di integrarsi con l’ambiente cloud anche nella loro lingua preferita.
  • IoT: gli SDK abilitano lo sviluppo di applicazioni che interagiscono con i sensori, facilitando la creazione di soluzioni in grado di monitorare, raccogliere e analizzare dati ambientali. Inoltre, semplificano la gestione degli aggiornamenti del firmware e del software dei dispositivi, fornendo patch di sicurezza e aggiornamenti.
  • Game development: i software development kit dedicati includono risorse come codici di esempio, tutorial e librerie grafiche 3D e audio, motori fisici, librerie di intelligenza artificiale e strumenti di sviluppo per supportare gli sviluppatori nella creazione di videogiochi.

Differenze tra SDK e API

Nonostante condividano l’obiettivo di rendere il processo di sviluppo più efficiente, SDK e API rappresentano due elementi di programmazione ben distinti.

Un software development kit, come abbiamo visto, è un pacchetto completo di tool di sviluppo specifici della piattaforma che include, tra le varie risorse, un debugger, compilatori e librerie, compresa quella API. Gli SDK introducono strumenti e risorse di terze parti nell’ambiente di sviluppo, fornendo un insieme di strumenti completi utili alla creazione di applicazioni.

Un’interfaccia di programmazione dell’applicazione (API) è invece un meccanismo, o appunto un’interfaccia, che facilita la comunicazione tra due componenti software, indipendentemente dal linguaggio di programmazione utilizzato, attraverso protocolli predefiniti. Le API sono infatti un insieme di istruzioni di programmazione che permettono alle applicazioni di accedere e condividere dati. Ad esempio, le API possono essere utilizzate per integrare funzionalità di servizi di terze parti nel proprio codice, come reti di social media o processori di pagamento.

Come scegliere il miglior development kit

La scelta dell’SDK da utilizzare richiede l’analisi attenta di diversi fattori. In primo luogo, è essenziale esaminare il contratto di licenza per garantirsi da un lato la sua compatibilità con le esigenze specifiche e dall’altro l’assenza di limiti alle licenze open source se si tratta di uno sviluppo di questo tipo.

Un altro aspetto critico è naturalmente quello della sicurezza. L’SDK deve provenire esclusivamente da fonti autorizzate, essere privo di codice dannoso ed essere ben documentato e supportato. A contribuire alla sicurezza è inoltre il costante aggiornamento delle sue risorse interne, fondamentale per garantire la protezione dei dati degli utenti.

A contribuire alla scelta del miglior software development kit concorre poi la compatibilità con l’infrastruttura di implementazione. L’SDK, ad esempio, dovrebbe essere compatibile con i sistemi operativi di tutti i dispositivi che si intendono supportare.

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