Applicazioni native vs app ibride: ecco vantaggi e svantaggi
Secondo dati Ansa, in Italia il numero di smartphone ha ormai superato quello degli abitanti. Questa situazione ha dato il via al mobile marketing, ovvero ad una forma di marketing che permette alle aziende di raggiungere i clienti, attuali o potenziali che siano, proprio sui loro dispositivi mobile. D’altronde, i clienti vanno raggiunti lì dove si trovano e la soluzione ideale per farlo è attraverso un’applicazione mobile. Le app sono infatti diventate una componente fondamentale per qualsiasi attività commerciale che punti a conquistare nuovi clienti e fidelizzare quelli già acquisiti.
Ma la verità è che le app non sono affatto tutte uguali, anzi! A seconda delle loro funzionalità e caratteristiche specifiche è possibile parlare di applicazioni native, app ibride e web app.
In questo articolo metteremo a confronto le app native con le applicazioni ibride per individuare vantaggi e svantaggi di ognuna ed aiutarti a scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze.
Le basi: cos’è un’app?
Prima di approfondire le caratteristiche delle applicazioni native e ibride la prima vera domanda a cui è necessario rispondere è: che cos’è un’app?
Con app si intendono quelle applicazioni software sviluppate per i dispositivi mobile, dagli smartphone ai tablet. D’altronde, non esiste nulla che ad oggi non si possa fare grazie ad un’app: prenotare le vacanze, fare shopping, ordinare la cena, controllare il meteo. Da ormai un decennio, le applicazioni mobile hanno completamente rivoluzionato il modo in cui navighiamo dai nostri smartphone e tablet e, proprio per questo, sono diventate il perno dell’innovazione.
Amate per la loro essenzialità e velocità, le app mobile hanno inoltre il prezioso vantaggio di accedere alle varie funzionalità del dispositivo su cui sono state scaricate (alla telecamera, al microfono e alla localizzazione, solo per fare degli esempi), rendendo il loro uso ancor più semplice e le loro funzionalità ancor più complete.
Cosa sono le applicazioni native
Un’app nativa è una applicazione software sviluppata per funzionare per uno specifico sistema operativo e, perciò, realizzata utilizzando un linguaggio di programmazione specifico al sistema operativo di riferimento. Ad oggi, il mercato è dominato da due sistemi operativi: Android, sviluppato da Google, che rappresenta circa l’80% del mercato italiano; e iOS, sviluppato da Apple, che rappresenta invece il 16% del mercato italiano. I linguaggi più comuni di programmazione sono Objective-C e Swift per iOS e Java per Android ed è di certo interessante notare come questi linguaggi si basino su regole ben diverse tra loro.
Ciò significa, naturalmente, che le app native sono specifiche di un dato sistema operativo e che quindi, proprio perché realizzate a partire da linguaggi diversi, un’app realizzata per iOS non funziona su Android e viceversa.
I vantaggi e gli svantaggi delle app native
Ad oggi, la maggior parte delle app che vengono scaricate e installate sui dispositivi mobile sono applicazioni native. Ma quali sono, nel concreto, i vantaggi e gli svantaggi di un’app nativa?
I vantaggi
- Ampia gamma di funzionalità: le app native sfruttano appieno il potenziale e le capacità del dispositivo mobile per cui sono state realizzate senza bisogno di utilizzare plugin o soluzioni intermedie di terze parti. Queste app, insomma, dialogano senza problemi con le funzionalità del dispositivo come la rubrica, i messaggi, la localizzazione, la telecamera, il microfono e così via;
- Ottima User Experience (UX): le applicazioni native offrono una buona UX poiché gestiscono direttamente l’hardware, integrandosi con le feature del dispositivo, e sono responsive, adattandosi perciò automaticamente alle dimensioni dello schermo;
- User Interface (UI) ottimizzata: essendo pensate proprio per lo specifico sistema operativo, l’Interfaccia Utente si adatta al meglio al dispositivo rendendo queste app molto intuitive e semplici da utilizzare. D’altronde, un utente iOS si aspetta, per abitudine, un layout ben diverso da quello a cui è abituato un utente Android e un’app in linea con il sistema in cui è inserita rende più semplice per l’utente comprenderne il funzionamento e aumentare la piacevolezza d’uso.
- Usabilità online e off line: le app native funzionano sia in presenza sia in assenza di connessione;
- Prestazioni elevate e velocità: le applicazioni native consentono prestazioni veloci e reattive poiché sfruttano un codice nativo più veloce di JavaScript e HTML, esato invece per realizzare app native;
- Invio di notifiche push: le app native integrano le notifiche push, un elemento di certo prezioso per mantenere saldi i contatti con gli utenti;
- Pubblicazione sullo store ufficiale: un’app nativa, a seconda del sistema operativo a cui è riservata, verrà pubblicata sullo store ufficiale di riferimento.
Gli svantaggi
- Lunghi tempi di sviluppo: se l’obiettivo consiste nell’offrire a tutti gli utenti un’app nativa, allora sarà necessario per gli sviluppatori realizzare un’app per ogni sistema operativo. Si dovrà perciò utilizzare codici, linguaggi e piattaforme diverse in fase di sviluppo lavorando separatamente sui diversi sistemi operativi. Test, debug e manutenzione richiederanno perciò un tempo maggiore;
- Costo elevato: considerato che le app native sono scritte e sviluppate utilizzando un linguaggio specifico, il costo è più alto rispetto ad una soluzione ibrida poiché richiede l’intervento di più sviluppatori con profonda conoscenza dei linguaggi nativi di programmazione;
- Aggiornamenti continui: per rimanere al passo con l’evolversi dei sistemi operativi (e alle esigenze dell’azienda stessa) le app native richiedono generalmente aggiornamenti continui.
Cosa sono le app ibride
Un’app ibrida è un’applicazione che combina gli elementi delle applicazioni native e delle web app. In effetti, le app ibride sono progettate utilizzando i linguaggi di programmazione open source tipici del web come HTML, JavaScript e CSS, piuttosto che linguaggi nativi delle varie piattaforme. La loro caratteristica consiste nell’essere soluzioni, come suggerisce il nome stesso, cross-platform poiché si adattano ai diversi sistemi operativi nonostante il codice scritto sia uno soltanto, permettendo a questa tipologia di app di raggiungere un pubblico molto vasto e a costi più contenuti.
Naturalmente, questa “comodità” ha come controparte delle prestazioni peggiori rispetto a quelle delle app native (sebbene le cose stiano rapidamente cambiando) poiché alla resa finale dell’app partecipa in modo significativo la capacità del dispositivo su cui è installata.
I vantaggi e gli svantaggi delle app ibride
Le app ibride, vere e proprie soluzioni di mezzo tra le applicazioni native e le web app, hanno anch’esse vantaggi e svantaggi che è necessario tenere a mente.
I vantaggi
- Tempi rapidi di sviluppo e immissione sul mercato: sia lo sviluppo sia la manutenzione delle app ibride è piuttosto veloce grazie alla presenza di un unico codice e questo garantisce tempistiche più immediate per l’immissione dell’applicazione sul mercato;
- Minor costi di sviluppo: coinvolgendo un numero minore di sviluppatori e implicando la creazione di un solo codice che prevede competenze di front end, un’app ibrida ha costi contenuti considerando che anche le manutenzioni saranno più semplici;
- Multipiattaforma: nonostante il linguaggio di programmazione sia uno e uno soltanto, le app ibride funzionano su tutti i dispositivi, indipendentemente dal sistema operativo. Ciò significa che sarà sufficiente sviluppare un’unica app per rivolgersi contemporaneamente a tutti gli utenti, indipendentemente dal loro dispositivo;
- Visibilità: essendo adatta ai diversi sistemi operativi, le app ibride trovano spazio sui diversi App Store garantendo all’applicazione una grande visibilità e un bacino d’utenza molto ampio.
Gli svantaggi
- Usabilità solo online: avendo un sistema simile a quello delle app web, un’app ibrida richiede la connessione internet attiva per funzionare appieno;
- Accesso limitato alle funzionalità: le app ibride non riescono ad accedere a tutte le funzionalità del dispositivo su cui vengono installate;
- Uso di plugin: per accedere alle funzionalità integrate del dispositivo (telecamera, microfono, localizzazione etc.) le app ibride richiedono la presenza di plugin che aggiungono complessità e dipendenza allo sviluppo;
- User Experience meno ottimale: rispetto alle app native, la User Experience delle app ibride è minore poiché questa viene sacrificata a favore del loro essere multipiattaforma;
- User Interface neutra: realizzate con un unico codice, le app ibride hanno un layout non necessariamente allineato con il sistema operativo specifico, offrendo ad utenti Android e iOS il medesimo layout che potrà essere più intuitivo per alcuni e più ostico per altri;
- Performance non ottimali: le app ibride sono generalmente più lente e meno fluide delle app native poiché introducono un carico di lavoro maggiore per i dispositivi su cui sono installate.
Applicazioni native e applicazioni ibride: come scegliere
Come abbiamo visto fin qui, alla domanda “quale scegliere?” non esiste un’unica risposta. La verità è che scegliere tra applicazioni native e app ibride implica prima di tutto porsi alcune domande fondamentali relative al progetto, al budget a disposizione, alle tempistiche ideali, alle vere necessità e agli obiettivi da raggiungere.
Insomma, quali dovranno essere le performance dell’app che intendi offrire ai tuoi clienti e che tipo di contenuti vuoi offrire? Semplici tabelle di dati e moduli? Immagini? Animazioni 3D e interazioni grafiche con video, suoni e quant’altro? Quali funzionalità dovrebbe avere la tua app?
Una volta che avrai trovato risposta a queste domande di base, capire qual è la soluzione ideale tra app ibrida e nativa sarà più semplice. Se hai le idee chiare o vorresti approfondire un po’ di più l’argomento prima di prendere una decisione, contatta il team Beliven. Realizzeremo per te l’app su misura per rispondere alle esigenze dei tuoi clienti.